22 ottobre 2007

Le domande dei lettori vol. 1

Una lettrice del blog - che dice di non essere gnugna, quindi le rispondo solo in via del tutto eccezionale - mi chiede:

mi dai 3 buoni motivi per cui dovrei tornarmene nella mia città a fare la commessa in periferia anzichè continuare a fare sacrifici e caffè in un'agenzia?
1) Una mia amica fa la commessa in una piccola libreria di Milano. Passa la maggior parte del tempo a leggere libri e a parlare di libri con l'altra commessa e i clienti. Guadagna più di me. Si diverte più di me. E' più rilassata e felice di andare al lavoro di me. Ogni sera mi addormento sperando che la sua collega muoia e lasci libero il posto.

2) Le agenzie pubblicitarie scompariranno presto. Lo stesso identico servizio che fornisce un'agenzia con 80 dipendenti oggi lo può dare una sola persona con un pc. O due, se vogliamo conservare la filosofia della coppia creativa. La sola differenza è che un'agenzia si fa pagare cento volte di più. E i clienti, per quanto ritardati, iniziano a capirlo.

3) L'unico lato positivo di stare in un'agenzia pubblicitaria sono le account fighe. Dato che sei una ragazza, se non hai tendenze lesbo non ti resta dunque nessun motivo per stare in un'agenzia pubblicitaria.

13 ottobre 2007

Capire la pubblicità.



Alla 15esima volta che l'ho visto, esaurito l'effetto emotivo che provoca, ho notato una cosetta: la parete alle spalle del gorilla ha i colori corporate (bianco e viola) della confezione di cioccolato.

Parete che riveste visivamente il gorilla che invece ha il colore del cioccolato.

Il gorilla è con ogni evidenza (la personificazione del)la barretta di cioccolato, piena di gioia e di vitalità.

Tirando le somme, questo spot si regge tutto sulla scelta di art direction più banale e prevedibile che esista (l'uso dei colori corporate della marca), e sulla grande abilità con la quale è stata camuffata per mettere il prodotto al centro del messaggio pubblicitario senza fartene accorgere.

Così, questo spot funziona perchè è stato premeditato e progettato da pubblicitari consapevoli (e non da artisti schizoidi), con il massimo dalla razionalità e il minimo della creatività, e il cliente l'ha approvato perchè un bravo account gli avrà spiegato ciò, e non perchè fosse un cliente particolarmente coraggioso.

Qua è tutta questione di ingegneria, mica di creatività. Riguardatelo con attenzione.

Dice: "Assenza di premeditazione" e "L’idea è stata non avere idee". Maddeche? Certo che è stupefacente come in questo mestiere si possa arrivare a dirigere un'agenzia multinazionale senza capire niente di questo mestiere.

Me ne torno a giocare a lot che è meglio, va...